Se ti è venuto il dubbio sull'utilizzo dei dati dei clienti del tuo ristorante arrivati da intermediari, proviamo a darti qualche strumento per capire se la proprietà dei dati è tua.

I clienti del tuo ristorante sono davvero tuoi?

Certo, mangiano da me!

Ma hai i loro contatti? Puoi utilizzarli per fare marketing?

Molti tuoi colleghi ci e si chiedono se quell'elenco di numeri salvati su WhatsApp possa essere utilizzato per fare marketing.

Oppure se i contatti dei clienti che ricevono da intermediari, ad esempio per le consegne delivery, si possono salvare.

Proviamo a spiegarti.

Perché è importante avere la proprietà dei dati raccolti

Quanto è importante costruire una lista clienti di proprietà? Solo tua?

E adesso siamo sicuri ti starai chiedendo: perché con gli altri sistemi sul mercato i dati non sono miei? Sono i miei clienti!

Ed è proprio qui che, ahimè, casca l’asino…

Quando appunto acquistiamo un software o utilizziamo un intermediario per le consegne diamo per scontato questo aspetto, ma se poi andiamo a fondo (solitamente una volta iniziato ad utilizzare) scopriamo che… non è così!

Spulciando le condizioni privacy e marketing sottoscritte dal nostro cliente al momento dell’ordine o della prenotazione, scopriamo che l’intestatario non è la nostra azienda, ma, ad esempio, l'intermediario di turno.

Se va di lusso, siamo co-intestatari dei dati, ma non sono solo nostri.

Come si traduce questo nella pratica? Beh, nel caso degli intermediari significa che io non ho la possibilità di avere una lista clienti: il cliente è il loro, non il mio, anche se il servizio l’ho erogato e ha consumato ciò che ha ordinato nel mio ristorante.

Cosa sono gli intermediari?

Tutti quei servizi che raccolgono prenotazioni e ordinazioni al posto tuo, trattenendo una percentuale (qui, ad esempio, l'elenco dei principali intermediari per le consegne a domicilio).

Tutti gli intermediari tendono a non condividere i dati dei clienti. Perché sono i LORO clienti, NON I TUOI. Il cliente prenota tramite TheXY ed è cliente di TheXY.

Riassumendo, se il tuo cliente decide di scegliere il tuo locale attraverso un intermediario, sappi che l'intermediario in questione sarà molto restio (per dirla con un eufemismo) a condividere i dati dei SUOI clienti. E se condividerà qualche dato, noi non lo potremo usare se non per comunicazioni strettamente legate a quella prenotazione/ordine.

L'intermediario agisce pensando:

“Il cliente è mio, te lo sto prestando affinché tu possa erogare il tuo servizio, ma poi quel cliente me lo riprendo (per rivenderlo a qualcun altro).”

[cit. Luca Fronzoni, founder di Plateform] Ecco perché ci battiamo per la disintermediazione da questi meccanismi che strangolano le marginalità dei ristoratori e fanno marketing al posto suo (ma non nel suo interesse).

Plateform è infatti nata con una logica totalmente diversa:

I DATI RACCOLTI DA PLATEFORM SONO E SARANNO SEMPRE ESCLUSIVAMENTE TUOI. E DI NESSUN ALTRO. Come lo puoi verificare?

Per ogni servizio, lato cliente, puoi trovare le “condizioni marketing” e le “condizioni privacy”.

Qui vi facciamo vedere la schermata che appare al cliente che prenota/ordina attraverso Plateform:

Al punto n. 1  “Titolare” e “Responsabile del trattamento” troverete appunto il proprietario dei dati forniti dal cliente.

Con Plateform ci siete solo voi. Voi e nessun altro.

Perché è importante?

Perché con una lista clienti ben alimentata e segmentata puoi ad esempio fare email marketing per il tuo ristorante. CON PLATEFORM I DATI CHE RACCOGLI SONO ESCLUSIVAMENTE TUOI.

Provate a fare lo stesso e verificare di chi sono i dati sugli altri gestionali o piattaforme, siamo sicuri sarete stupiti del test. E non in senso positivo.